L’APE è un documento utile a misurare la qualità energetica di un immobile e cioè la quantità di energia che annualmente viene consumata o che comunque è necessaria per l’utilizzo standard di un edificio, considerando quindi il riscaldamento invernale, il raffreddamento in estate e la produzione di acqua calda sanitaria.
A partire dal 1° Ottobre entra in vigore il nuovo attestato di prestazione energetica, ma quali sono le principali novità rispetto alla vecchia certificazione?
La certificazione Ape sarà unico per tutto il territorio nazionale e diventa obbligatoria in tutti i casi in cui viene messo sul mercato un immobile come ad esempio la vendita e la locazione.
La certificazione avrà validità 10 anni e dovrà essere sottoscritta con firma digitale e avrà di per sé valore di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Il certificato si comporrà di cinque pagine, suddivise in due parti: la prima più generica e di facile comprensione anche per non addetti ai lavori e dovrà includere informazioni quali la prestazione energetica globale dell'edificio (sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile, attraverso i rispettivi indici), le classi energetiche che passano da sette a dieci (dalla A4, la più efficiente, alla G, la peggiore), riferimenti a zona climatica, esposizione, tipologia costruttiva e di utilizzo del cespite.
Per chi non si attiene al regolamento sono previste previste sanzioni salate:
- per il certificatore in caso di attestato non corretto: da 700 a 4.200€
- per il direttore dei lavori per l’omessa presentazione: da 1000 a 6000€
- per il costruttore o proprietario da 3000 a 18 mila euro in caso di l’omessa redazione per edifici nuovi, ristrutturati, messi in vendita o concessi in affitto).
Si dovrà quindi porre grande attenzione alla correttezza dei dati trasmessi.