Dal Rapporto semestrale del Centro studi Sogeea, che evidenzia le conseguenze della pandemia sul mercato immobiliare, emerge che a fine 2020 erano 15.146 le procedure rilevate, contro le 9.262 del precedente mese di luglio. Circa un terzo delle abitazioni in vendita si concentra nel Nord del Paese, ma nel Mezzogiorno le cifre sono ancora più alte. Il numero degli alberghi all'asta è aumentato del +7%. Ma ci sono anche castelli, ospedali, teatri e conventi.
Il 66% delle abitazioni all'asta ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale addirittura fino all'89% se si prendono in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro
Nella maggioranza dei casi, quindi, non si tratta di case di particolare pregio, sottolineando gli impatti di una crisi che colpisce le fasce più deboli.
Ma a finire all'asta sono anche tipologie di immobili "che non ci saremmo mai aspettati di trovare", ha detto in Senato, durante la presentazione del Rapporto, il presidente di Sogeea Sandro Simoncini: 4 castelli, 15 ospedali, 8 teatri e perfino 17 conventi
Circa un terzo delle abitazioni in vendita (5.798 unità) si concentra nel Nord del Paese, dove l'impennata delle procedure forzate è stata pari al +27,7%, Ancora più severo il dato del Mezzogiorno, con una brusca risalita trascinata dalle Isole, dove l'aumento si attesta al +284% (2.105 contro le 584 del semestre precedente) e del +113% nella parte peninsulare (3.027 a fronte delle 1.423 di luglio 2020).
Ancora più severo il dato del Mezzogiorno, con una brusca risalita trascinata dalle Isole, dove l'aumento si attesta al +284% (2.105 contro le 584 del semestre precedente) e del +113% nella parte peninsulare (3.027 a fronte delle 1.423 di luglio 2020)
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