Chi stabilisce i prezzi di affitto per contratti a canone concordato 3+2 2020?
I prezzi dei canoni di locazione dei contratti di affitto a canone concordato 2020 vengono fissati da Comuni e alle associazioni per inquilini e proprietari in base a tipologia di immobile e sua ubicazione nelle diverse zone della città, se centrale o periferico e sono generalmente più bassi rispetto quelli previsti dai contratti di affitti a canone libero.
L’affitto a canone concordato che prevede una durata di tre anni più due anni di rinnovo automatico segue specifiche norme definite dai diversi Comuni e associazioni per inquilini, che per esempio decidono il prezzo del relativo canone di locazione. Vediamo, dunque, come funziona il contratto di affitto concordato 2020.
- Contratto affitto concordato 3+2 2020 come funziona
- Contratto affitto concordato 3+2 2020 leggi e normative in vigore
Contratto affitto concordato 3+2 2020 come funziona
L’affitto a canone concordato prevede una durata di tre anni più due anni di rinnovo automatico se entro il termine dei primi tre anni non viene data disdetta nei tempi previsti da proprietario o inquilino. Scaduto il termine dei primi tre anni, infatti, senza alcuna comunicazione di disdetta, il contratto si rinnova per ulteriori di anni e al termine dei ‘nuovi’ due anni, proprietario e inquilino possono poi decidere di rinnovare il contratto anche a nuove condizioni o di rinunciare al rinnovo.
In questo caso deve essere inviata apposita comunicazione all’altra parte, cioè da inquilino a proprietario e viceversa i base a chi intende non rinnovare il contratto, con lettera raccomandata almeno sei mesi prima della scadenza della scadenza del contratto.
Se la comunicazione non viene inviata, il contratto risulta tacitamente rinnovato e alle stesse condizioni già vigenti per ulteriori due anni. Precisiamo che il contratto di affitto a canone concordato non può essere applicato per locazioni brevi di durata da 1 a 18 mesi.
Contratto affitto concordato 3+2 2020 leggi e normative in vigore
Stando a quanto previsto da leggi e normative in vigore, i prezzi dei canoni di locazione dei contratti di affitto a canone concordato 2020 vengono fissati da Comuni e associazioni per inquilini e proprietari e sono generalmente più bassi rispetto quelli previsti dai contratti di affitti a canone libero.
Il motivo per cui i prezzi dell’affitto con contratti a canone concordato 3+2 sono più bassi rispetto a quanto previsto dai contratti standard 4+4 è che vengono calcolati nella fascia compresa tra i minimi e i massimi individuati in base a diversi criteri che sono:
- tipologia di immobile;
- ubicazione dell’immobile nelle diverse zone della città, se centrale o periferico.
Per la stipula del contratto di affitto a canone concordato per affittare casa 2020 si può essere assistiti dalle associazioni rappresentative di categoria.
Stando, inoltre, alle leggi vigenti, il contratto di affitto a canone concordato risulta il più conveniente da un punto di vista fiscale sia per l’inquilino e sia per il proprietario. I proprietari di casa che decidono di affittare casa con canone concordato, in base al Comune di residenza, possono, infatti, beneficiare di agevolazioni fiscali come:
- imponibile irpef ridotto (la parte del canone, cioè, che va dichiarata sul 730 o sull'unico) del 66,5% invece dell'85% ordinario;
- imposta di registrazione ridotta all'1,4% annuo sul valore del canone, invece del 2%
- aliquota unica ridotta dal 21% al 10% per chi sceglie la cedolare secca.
E’ bene precisare che se per la stipula del contratto di affitto a canone concordato 2020 non si viene assistiti da associazioni rappresentative di categoria, come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, per beneficiare della agevolazioni fiscali previste bisogna richiedere apposita attestazione alle organizzazione firmatarie degli accordi territoriali.
L’attestazione serve, infatti, per confermare che il contenuto del contratto è conforme a quanto previsto dall’accordo territoriale e rispetta i requisiti previsti per l’applicazione delle agevolazioni fiscali previste.